tag:blogger.com,1999:blog-35988255270748057152023-11-15T22:19:47.498-08:00a caval d'un asenUnknownnoreply@blogger.comBlogger16125tag:blogger.com,1999:blog-3598825527074805715.post-11714241585250574802013-08-15T00:27:00.000-07:002013-08-21T12:35:57.370-07:00FerragostoE' Ferragosto e siamo in partenza. Alle 4.30 è veramente buio!Sta notte non ho dormito e sono stata con l'ansia tutto il tempo per quel piccolo tratto di bosco. Ho attaccato una luce rossa alla sella e un altra pila l'ho appesa al collo! In macchina, poco prima della strada dei cavalli, mi ha attraversato un tasso. E' bello vedere la fauna del bosco e a quest'ora hai maggiore possibilità di incontrare gli animali.....ah bè questa cosa mi rassicura molto!!<br />
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Al mio arrivo gli asini sono rannicchiati sulla paglia e i cavalli in beato relax. La mia presenza li coglie un pò di sorpresa. Nessuno mi saluta e mi guardano straniti (ovviamente come può essere stranito un equino!!).<br />
Sello alla velocità della luce, avevo già preparato tutto e sono in ritardo. Spengo le luci......mio diooooo non si vede niente!! A mala pena riesco a vedere il cavallo e la sella su cui devo salire. Appena gli occhi si abituano, salgo e si parte. Chivas non è d'accordo!....ma proprio per niente....quel giro fuori orario lo rende perplesso....ad essere sinceri anche a me! Il passo è a rilento e i tempi si allungano.<br />
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E' nuvolo e non c'è la luna ma sulle cavedagne ci raggiunge un barlume di luce. Il paesaggio è un insieme di ombre e si vedono le luci in lontananza di Ciano e Castello di Serravalle.<br />
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Arriviamo al bosco. Scendo. Accendo tutte le luci. Sembra l'auto di ghostbuster!! Comincio a parlare con il cavallo. Questa cosa mi rasserena e spero funzioni per allontanare eventuali animali molesti, ma non so se funzione anche per Chivas! Gli racconto qualunque pensiero mi passi per la testa ma non credo gli freghi molto dato che rallenta sempre di più e mi trovo a trascinarlo...come si fa a trascinare un cavallo da 6 quintali?Tempisticamente il tragitto si allunga ulteriormente..finisco perfino nel fosso...e pensare che l'ho fatta a piedi perchè non mi fidavo del piede del cavallo!!<br />
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E intanto parlo e parlo e parlo...il cavallo è intontito...e credo anche gli altri animali perchè non si fa vedere neanche una farfalla!Uscita indenne dal bosco risalgo a cavallo...ormai il peggio è passato e la luce aumenta....è fatta!<br />
Arrivo al punto di incontro. Savignano sul Panaro. Ora siamo in 5. Andiamo.Prima tappa!!<br />
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<br />Unknownnoreply@blogger.com41055 Montese MO, Italia44.2692931 10.93923989999996144.2465536 10.898899399999962 44.2920326 10.979580399999961tag:blogger.com,1999:blog-3598825527074805715.post-23634259311894107972013-08-13T21:26:00.000-07:002013-08-14T12:51:22.882-07:00PreparativiSiamo pronti...o almeno lo spero!!<br />
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14 Agosto 2013<br />
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Domani si parte per un trekking di più giorni che ci porterà fino a Sestola e più su. Una quindicina di cavalli e cavalieri che faranno un Ferragosto tinto di nuove sfumature.I preparativi sono stati fatti: attrezzature e finimenti ingrassati, sella e bisacce preparate, cibo e acqua per l'intera giornata, indumenti per ogni condizione meteo, valigie mie e del cavallo spedite per la prima tappa, documenti di entrambi presi, pila nella borsa per affrontare la prima parte del viaggio dato che la partenza è prevista per le ore 5!!<br />
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Io e il mio cavallo abitiamo dall'altra parte della collina, rispetto al punto di incontro il che significa essere in sella per le 4.30!Più che l'acqua dovevo preparare una tanica di caffè!L'alzataccia non sarà tutto. Per raggiungere la compagnia dovrò affrontare un piccolo percorso di 20 min circa per la maggior parte nelle cavedagne (abbiamo informato i rispettivi contadini onde evitare sparatorie strane...) ma un piccolo tratto è in mezzo al bosco fitto.<br />
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Oggi ho fatto un primo sopralluogo e ne sono uscita come da un percorso di guerra tra rami, spine, liane ed insetti strani. Ora, se il percorso è stato così complicato di giorno figuriamoci di notte e dato che Chivas ha la tendenza "a distrarsi" e infilare gli zoccoli sempre al posto sbagliato, con ogni probabilità mi converrà farmela a piedi. L'idea è di cantare tutto il tempo nella speranza che i cinghiali ne siano infastiditi e non si avvicinino: scappare in groppa al cavallo hai una qualche speranza ma correre a piedi dietro un cavallo inseguita dai cinghiali è una scena che non vorrei vivere anche se fa molto "Scappo dalla città-la vita l'amore e le vacche".<br />
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Usciti dal bosco il successivo intoppo sarà risalire a cavallo!!!Il ragazzone raggiunge quasi il 1.70 al garrese e non ha la tendenza a stare fermo. Speriamo ci sia un tronco nelle vicinanze a farmi da gradino e con agilità di gatto balzare sulla schiena di Chivas.....mai trovato un tronco quando serviva!mai stata agile!.....farò a piedi anche tutta la salita dopo.....<br />
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Superati i suddetti ostacoli manca solo affrontare tutte quegli oggetti che per i cavalli sono pericolissimi: trattori, arati, cani, scatole, fogli, bidoni......se già si spaventa di giorno che sono ben visibili immagino la notte!!<br />
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Ho idea che non saranno 20 min....mi aspetteranno.....nonostante tutto sono fiduciosa.E' un anno buono per i Pesci....andrà bene......e quest'estate a qualcosa di magico.<br />
Buon Ferragosto!Unknownnoreply@blogger.comCastello di Serravalle BO, Italia44.4349798 11.05986170000005644.3442703 10.898500200000056 44.5256893 11.221223200000056tag:blogger.com,1999:blog-3598825527074805715.post-54001705388030168012008-02-28T06:54:00.000-08:002013-08-14T10:19:02.610-07:00Caterina<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-HoXTBSQQvcKeuwet3bp5_vwes18wCx7_RN9oMOiQvHT9ALXyIkisPbfLFPSfWvf8UDKA7D_g3paPS72jYwKeSH8oU4p30sZuQamj4M9hSFYMtx2n-WyQZOCWicGT6TmMTz8p0vjOVxs/s1600-h/DSC00369.JPG"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5254489873337082642" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-HoXTBSQQvcKeuwet3bp5_vwes18wCx7_RN9oMOiQvHT9ALXyIkisPbfLFPSfWvf8UDKA7D_g3paPS72jYwKeSH8oU4p30sZuQamj4M9hSFYMtx2n-WyQZOCWicGT6TmMTz8p0vjOVxs/s320/DSC00369.JPG" style="cursor: pointer; float: right; margin: 0pt 0pt 10px 10px;" /></a><br />
<span style="font-weight: bold;">Caterina</span> è' una dolcissima somarina .Quando è arrivata non si faceva neanche avvicinare. Ma è bastata la compagnia di Omero per qualche giorno per trasformarla! Ora non puoi fare un passo senza averla accanto a controllare quello che fai. Riconosce la mia auto e inizia a ragliare per salutarmi appena entro nella vallata. E' curiosa e timida ma determinata come tutti i somari! In passeggiata è bravissima ed è molto divertente vederla correre dietro al cavallo sgroppando e scalciando per poi fermarsi alla prima salita e sbuffare consapevole della fatica che sta per affrontare.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiQhy-dNt4__uivysl2vqP0T3Ah2xk8EPVP_bHVowGx8i5NT-VyGNEg1gbJK9zlx9wRESWP-RQR9SXd8VI63uUl97-wo2Or3xzBhzApl5FCLQEhmrUw-dVWtf3lYURmDIfuzLJWxIoBts/s1600-h/IMG_3730.JPG"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5321557692241907234" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiQhy-dNt4__uivysl2vqP0T3Ah2xk8EPVP_bHVowGx8i5NT-VyGNEg1gbJK9zlx9wRESWP-RQR9SXd8VI63uUl97-wo2Or3xzBhzApl5FCLQEhmrUw-dVWtf3lYURmDIfuzLJWxIoBts/s320/IMG_3730.JPG" style="cursor: hand; float: left; height: 214px; margin: 0px 10px 10px 0px; width: 320px;" /></a>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3598825527074805715.post-61293400126938239432008-02-27T06:55:00.000-08:002010-05-30T13:06:33.312-07:00Chivas<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqj6Y8rYvcWzqhnHtpRYugKXbtebud00jBOL5xCyjeYltwZJWeibKt5COk6LhHdmZNI2jut4O6YhtwN91Dsn6aaDRZQNnhXASr48bORxCqorVZgP1Qa3itTXzUVxPD_pEKntwpzjgPd_g/s1600/010.JPG"><img style="MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 200px; FLOAT: right; HEIGHT: 150px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5477156837704833794" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqj6Y8rYvcWzqhnHtpRYugKXbtebud00jBOL5xCyjeYltwZJWeibKt5COk6LhHdmZNI2jut4O6YhtwN91Dsn6aaDRZQNnhXASr48bORxCqorVZgP1Qa3itTXzUVxPD_pEKntwpzjgPd_g/s200/010.JPG" /></a><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEis0-5o-ECvGSjQLxwPt5_hzDKePdfESzaRL10pOSG8idH-zal6kIzc1ugAtrasv9IqDl4OySWj3qD71Ws4GTRGyH8rD6TjX1lBEt5sOKhxjrOh-nk70Nwhof2s1-1HcZjsc7eIf3hfqys/s1600-h/DSC00194.JPG"></a><br /><span style="FONT-WEIGHT: bold">Chivas</span> è stato il primo menbro dell'Associazione. E' un angloarabo di 21 anni, dalla bontà infinita, al punto che nonostante la razza e le dimensioni, ci ha permesso di lavorare con i bambini in tutta tranquillità.<br />Quando abbiamo iniziato a lavorare con lui non sapeva girare alla corda, non conosceva il passo e non stava mai fermo. Sono bastate un paio di settimane di lavoro...assai blando...., una lezione di volteggio con i bimbi, caramelle a non finire, per capire che quello che gli veniva richiesto era solo calma e tranquillità. </div><br /><div>Nonostante tutto è un cavallo che non sa stare fermo, per lui il movimento è vita!! Soffre il freddo ma si è adattati benissimo alla vita di pascolo.<br />Abbiamo qualche problema a farci mettere la testiera..da quando ha capito che non c'è nessuno più alto di lui usa la tecnica di alzare la testa per sottrarsi al lavoro!...ma ci stiamo lavorando..</div><br /><div>Molti principianti hanno iniziato con lui ai quali ha trasmesso, nonostante le sue dimensioni, una tale serenità da convincerli a non rinunciare alle gioie di godersi un panorama in sella ad un animale fantastico qual è il cavallo!<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSOza16voBE0klSx6ueoqYqgUZiJ7hl0k92GsUrWiEmAL8nNrv59ArDDWxvFsk3Xxh_l-88e9gMYTCejuY_D7tiBbuEZ3iY75Y85jHmbwSn91Ur_l8oUDX-P7hBwnxsQXdYwqwQpxWJ-U/s1600-h/DSC00756.JPG"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 320px; FLOAT: left; HEIGHT: 240px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5321561746856246754" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSOza16voBE0klSx6ueoqYqgUZiJ7hl0k92GsUrWiEmAL8nNrv59ArDDWxvFsk3Xxh_l-88e9gMYTCejuY_D7tiBbuEZ3iY75Y85jHmbwSn91Ur_l8oUDX-P7hBwnxsQXdYwqwQpxWJ-U/s320/DSC00756.JPG" /></a></div><br /><div></div>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3598825527074805715.post-26594852361866749372008-02-26T06:55:00.000-08:002010-05-31T09:53:02.787-07:00Omero<div align="left"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjD5jrIYjVUDFU1uvuCeDgkF1jrRj5b3_0lkVE1UY1Sx2QgafmsVZSskjhHbVA-4mMCQw48GJ5-t4u8tINTacQ_kbvPppHeq0mHfJFNMSfgTE063jDbHtch_ixLgfvSgif-X9BaKfrXbI/s1600-h/IMG_3695.JPG"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 320px; FLOAT: left; HEIGHT: 214px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5321563048467723778" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjD5jrIYjVUDFU1uvuCeDgkF1jrRj5b3_0lkVE1UY1Sx2QgafmsVZSskjhHbVA-4mMCQw48GJ5-t4u8tINTacQ_kbvPppHeq0mHfJFNMSfgTE063jDbHtch_ixLgfvSgif-X9BaKfrXbI/s320/IMG_3695.JPG" /></a><br /><span style="FONT-WEIGHT: bold"></span></div><div align="left"><span style="FONT-WEIGHT: bold"></span> </div><div align="left"><span style="FONT-WEIGHT: bold"></span> </div><div align="left"><span style="FONT-WEIGHT: bold">Omero</span> non ha bisogno di presentazioni, soprattutto per chi legge l'Omeride. Omero ha alle sue spalle esperienze di passeggiate, giochi e sagre, il tutto contornato dal suo carattere allegro ed estroverso. Anche se non è un sardagnolo puro, spicca in lui la testardaggine, per non parlare della sua arroganza e caparbietà. Se può inventa danni e quando gli si propone un attività deve essere varie e movimentata altrimenti si annoia! Nonostante la sua arroganza con i bimbi si trasforma, purchè gli si porti rispetto!! Da l'anno scorso si sta specializzando nel gioco dell'asino!Non l'hai mai fatto? Bè allora segui i nostri eventi e vienici a trovare perchè lui è proprio bravo e sa sempre tutte le risposte!!!</div><div align="left"> </div><div align="left"> </div><div align="left"> </div><div align="left"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuyAp7ZkjkKki3AxA9PjcOy7mCWF035HtDp7al4cYVumdjFTqgWYBVY6kX7ZLMv19eNqOntt4Yatb6p1-Miq2qnHOtHrO5gs0v2XyKZwAdJ2XMonHf6qfKg2oFV5z2DG1rBZWdGSwW20c/s1600-h/DSC00170.JPG"><img style="MARGIN: 0pt 10px 10px 0pt; FLOAT: left; CURSOR: pointer" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5254490727341231874" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuyAp7ZkjkKki3AxA9PjcOy7mCWF035HtDp7al4cYVumdjFTqgWYBVY6kX7ZLMv19eNqOntt4Yatb6p1-Miq2qnHOtHrO5gs0v2XyKZwAdJ2XMonHf6qfKg2oFV5z2DG1rBZWdGSwW20c/s320/DSC00170.JPG" /></a></div>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3598825527074805715.post-46529777576408493092008-02-25T06:56:00.000-08:002013-04-09T10:57:46.809-07:00Sonny<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjsCmnvldR6CQZR977CmYLWjK55sxMW0QU59ZJCp20wJeZdrui2CdD35kkiIST7eLoOkRQSaO0MRKdUiS1V9iSsMe_tfOHbrGHGftY-iyogTrLeOPL7B0kSF2nkRqgY3jXDydI3geC9vM/s1600-h/DSC00371.JPG"><img alt="" border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjsCmnvldR6CQZR977CmYLWjK55sxMW0QU59ZJCp20wJeZdrui2CdD35kkiIST7eLoOkRQSaO0MRKdUiS1V9iSsMe_tfOHbrGHGftY-iyogTrLeOPL7B0kSF2nkRqgY3jXDydI3geC9vM/s320/DSC00371.JPG" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5254491297692660338" style="cursor: hand; float: left; margin: 0px 10px 10px 0px;" /></a><br />
Sonny è il quello che chiamo il mio equino disabile.<br />
Il termine diversamente abile proprio non potrei usarlo!In fondo non fa niente di diverso dagli altri equini. Mangia, corre, socializza, e non entro in altri dettagli fisiologici!<br />
Sprovvisto di un senso, ma dotato di una intelligenza fuori dal comune. Dolcissimo, socievole, sveglio, buono, fidato...questi sono tutti gli aggettivi che mi vengono in mente per descrivere questo meraviglioso equino di razza Pura Bastarda di cui io vado tanto fiera!<br />
Ormai ho perso il conto dei suoi anni e da tempo si gode la sua meritata pensione di cavallo sportivo. Facendo la vita da cavallo!!Aria aperta, in compagnia ed erba a volontà.<br />
Tutto quello che ho potuto vivere,emozionato e raggiunto nel mondo del cavallo lo devo a lui!<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigl76bZMf9R6teSow3Q-5NpYjhcfBTHaJblsqq8oyiAy242AwpSdaSS2rTQsZuAzxzscwmTrj_2QzlCrewDT3CoBXvpMp8asJcnk0ueK3JN6OIEpz3g3fcwFUHWUL5YL0RNkK1FtkZkm8/s320/cross+luglio+2002+023.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="" border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigl76bZMf9R6teSow3Q-5NpYjhcfBTHaJblsqq8oyiAy242AwpSdaSS2rTQsZuAzxzscwmTrj_2QzlCrewDT3CoBXvpMp8asJcnk0ueK3JN6OIEpz3g3fcwFUHWUL5YL0RNkK1FtkZkm8/s320/cross+luglio+2002+023.jpg" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5321566312337655058" style="display: block; height: 191px; margin-top: 0px; text-align: center; width: 309px;" /></a>
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Omero si trovava in un box, per lui decisamente enorme, contornato da stangoni a quattro zampe. Si guardava in giro ma era troppo basso per poter vedere cosa c’era attorno. Entrai e mi accovacciai in un angolo e aspettai una sua reazione. Ero il primo essere vivente che gli dedicava un po’ di tempo e di attenzione dopo il suo sconvolgente cambiamento di vita. Era stato separato dalla mamma, aveva dovuto subire un viaggio lunghissimo, era stato accecato da flash fotografici, osservato da migliaia di occhi, finito in un box e rimasto … solo! <br /><br />Ma ora c’ero io! Si era schiacciato in un angolo e mi osservava. Non sapeva cosa aspettarsi. Era diffidente, indeciso tra la paura e la curiosità. Ma io rimanevo lì ferma senza fare niente, lo chiamavo dolcemente e parlavo sottovoce. Alla fine la curiosità prevalse! Abbassò la testa, allungò il collo e guardandomi dal basso verso l’alto, sempre con le sue lunghe orecchi dritte si avvicinò. Rimasi ferma! Cominciò ad annusarmi! Io non feci nulla! Mi girò attorno! Non mossi un muscolo! Con la sua minuscola boccuccia mi addentò la ciccia del braccio! … Non mi mossi! … Scendevano solo lacrime! Il dolore fu così acuto che non ebbi il tempo di reagire od emettere un suono … solo lacrime. Lui mi guardava convinto e soddisfatto di aver trovato una nuova amica. Impiegai 10 minuti per riprendermi e solo 5 minuti al livido per comparire. <br /><br />Uscii lentamente dal box facendo finta di niente con il braccio dolorante, presi capezza e longhina. Catturato il piccolo divoratore aprii la porta e tentai di farlo uscire. Immobile! Non ne voleva sapere. In fondo lo capivo: quel box al momento era per lui l’unica certezza, mentre fuori c’era un mondo che non conosceva. Per mia fortuna era piccolo, e riuscii con molta calma a portarlo nel corridoio della scuderia. I cavalli lo guardavano incuriositi, altri lo snobbavano … cos’era quell’essere minuscolo con il pelo ruffo? <br /><br />Usciti dalla scuderia arrivammo sulla cavedagna che portava ai pascoli. La mia idea era di far conoscere un po’ alla volta Omero agli altri asini che erano in azienda così da metterlo insieme a loro. Il problema era Louis: stallone di razza pseudoromagnola, che fino a quel giorno l’aveva fatta da padrone! Ma usciti all’aria aperta, sotto un solo estivo cocente, scoprii a mie spese una legge della fisica di cui non avevo conoscenza! In situazioni di stress l’asino è in grado di assumere lo stesso peso specifico di un masso ciclopico! Che fare? Avanti non andava, indietro non veniva, di lato non si piegava … al settimo litro di liquidi persi capii che dovevo trovare un complice! Per mia fortuna quella mattina c’era Giorgio, un signore piazzato sufficientemente bene da aiutarmi a smuovere la bestiola. Così una che tirava, l’altro che spingeva, arrivammo finalmente davanti al paddock di Louis. Omero, riconosciute altre orecchie lunghe, mise in pratica un’altra legge della fisica che non pensavo appartenesse alla razza asinina: l’accelerazione! Come un fulmine, si lanciò sotto le corde e corse da quelli che lui reputava suoi amici, ma non fece in tempo a mettere dentro una zampa (in tutto questo io ero ancora attaccata a lui) che Louis gli si avventò contro addentandolo al collo. <br /><br />Panico! Io e Giorgio tentammo di difenderlo in tutti i modi, ma Louis non mollava. Il piccoletto riuscì a divincolarsi e scappare fuori dal paddock, mentre noi allontanavamo lo stallone. Sul collo aveva l’intera arcata dentaria di Louis che di lì a poco gli avrebbe provocato una brutta infezione. Ma per il momento era salvo e praticamente indenne. <br /><br />Sussisteva però un valido problema: se Louis non accettava Omero cosa avrei fatto? Dove lo mettevo? Non potevo di certo tenere occupato un box per un asinello. D’estate tutti i santi aiutano ma bisognava trovare una soluzione per l’inverno; va beh, avevo ancora qualche mese a disposizione per trovare una sistemazione. <br /><br />Nel frattempo quel giorno accadde qualcosa di importante! In quel preciso momento, di luglio del 2004, Omero scelse la sua nuova compagnia: i cavalli!<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhm3ctZwjX5UawiuaWM5DqMwjqRUUvCKg604dK5eGAJmJQQpcjVHlYjoom2S5TJcBdDJnQqwFcbMZ6hToQB9IXJ4W2NHnCGpdr3pLH13zJrIQfMq5fADRTdouTHlfSTvuIWYMQhIZiNtLI/s1600-h/canto_2.jpg"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhm3ctZwjX5UawiuaWM5DqMwjqRUUvCKg604dK5eGAJmJQQpcjVHlYjoom2S5TJcBdDJnQqwFcbMZ6hToQB9IXJ4W2NHnCGpdr3pLH13zJrIQfMq5fADRTdouTHlfSTvuIWYMQhIZiNtLI/s320/canto_2.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5242147989538255170" /></a><br /><br />continua a leggere <b><a href="http://associazioneciuchino.blogspot.com/2008/01/omeride-canto-iii.html">></a></b><br /><br />Testo e realtà: Federica Ragazzi <br />Illustrazione: Irene MolinUnknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3598825527074805715.post-40215329532557721752008-01-29T05:42:00.000-08:002008-09-04T06:14:51.875-07:00omeride: canto III<b>Di quando l’Omero divento’ “l’amico di merende”</b><br />Tutti i giorni seguenti li passai a portare a spasso Omero. Lo portavo ai paddock e lo lasciavo guardare in giro a conoscere il territorio e gli altri animali. Dalla scuderia mi facevano pressioni per liberare il box e io dovevo trovare il modo di collocarlo all’aperto. Era per lui la situazione migliore e in più qualcuno stava cominciando a storcere il naso … un asino in una scuderia non era carino! Così, dato che con gli altri asini non potevo metterlo e con i cavalli, vista la differenza di dimensioni, non mi fidavo, cominciai a lasciarlo, all’inizio per poche ore e poi sempre di più, in un piccolo recinto all’aperto. Ma inesorabilmente Omero trovava il modo di uscire e una volta fuori si lanciava verso i pascoli. Aggiunsi fili, reti, travi di legno … niente da fare, a testa bassa ispezionava ogni singolo centimetro del recinto e trovava sempre la soluzione per scappare: forse era un matematico! D’altronde i conti gli tornavano sempre! Per cui dopo vari tentativi mi rassegnai e lasciai che Omero scegliesse la sua strada e la sua compagnia. <br /><br />All’interno della scuderia c’era un gruppo di sei cavalli che io definivo fortunati, che d’estate stavano sempre al pascolo e di notte potevano dormire fuori. Tra questi c’era anche il mio equino: Sonny, diminutivo di Sonnecchino, cavallo di razza PB (Puro Bastardo). Quando sono in branco, situazione i cavalli si distribuiscono a coppie e Sonny avevo come suo “compagno di merende” un altro cavallo anzianotto e tranquillo quanto lui, di nome Flan. Omero aveva scelto questo branco come compagni di avventure, ma il nuovo infiltrato era l’unico ad essere spaiato. Tuttavia con la stessa determinazione e convinzione che l’avrebbe contraddistinto in seguito e che probabilmente contraddistingue l’intera razza asinina, lui decise che il numero perfetto era tre! Per cui si aggiunse come se niente fosse alla coppia Sonny-Flan, con una particolare predilezione per Flan. Li seguiva come un ombra e si nascondeva dietro le loro zampe tutte le volte che c’era qualcosa che non andava e non lo convinceva … compresa la mia presenza. Non c’è che dire che erano soddisfazioni per una persona che sperava in un rapporto insolubile tra uomo e animale … ma il tempo sarebbe stato dalla mia parte! <br /><br />Grazie ai suoi occhioni dolci e alla sua risoluta pacatezza girava tranquillo in mezzi a tutti i cavalli ed era riuscito a guadagnarsi un posto anche nel cuore del capo-branco che gli permetteva di avvicinarsi al cibo e all’acqua insieme a lui senza alcun gesto intimidatorio. Visto l’ottimo risultato, apparente, mi convinsi a lasciarlo con loro, in questo modo avevo liberato il box, lui stava in compagnia ed eravamo tutti felici … se non fosse che per lui non esistevano confini! Il filo elettrico era totalmente inefficace! Posizionato all’altezza dei cavalli e di intensità modesta, era uno strumento che non intimidiva affatto Omero! Mentre tutti gli equini avevano un rispettoso timore di quelle strisce bianche e si mantenevano a distanza, Ciuchino quasi non ci faceva caso a quella presenza. Decisamente basso riusciva con indifferenza a passare sotto al filo elettrico senza alcuno sforzo. Nei punti più bassi invece inarcava la sua schiena con una elasticità da fare invidia alle più grandi ginnaste e anche se sfiorava il filo … non c’erano problemi … la massa di pelo folto di cui era dotato nonostante il caldo estivo fungeva da isolante! <br /><br />Così ogni santo giorno che andavo in scuderia mi trovavo Ciuchino (soprannome che gli avevo dato per la sua somiglianza al compagno di Shrek) che gironzolava libero per l’azienda, con enorme disappunto del titolare che non gradiva questa intraprendenza! Cercavo con gran pazienza di fargli capire che doveva stare dentro il recinto, e lui con gran pazienza cercava di farmi capire che quello che gli chiedevo non aveva senso! Come si dice: chi la dura la vince … e lui la vinse un’altra volta!<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbolypDCbmBkAFGa3IRybadSrHDTeYOScLAOWjbS1z4zdCaGjCwzi10NnJeT55BGIq0PukqTk6AuaVRzIwsZHhhLx82ZjIcVRuv4FFdEZoZljM1vlANi9rhX75UBXbrdCdfkemwguSbk4/s1600-h/canto_3.jpg"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbolypDCbmBkAFGa3IRybadSrHDTeYOScLAOWjbS1z4zdCaGjCwzi10NnJeT55BGIq0PukqTk6AuaVRzIwsZHhhLx82ZjIcVRuv4FFdEZoZljM1vlANi9rhX75UBXbrdCdfkemwguSbk4/s320/canto_3.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5242151258448901394" /></a><br /><br />continua a leggere <b><a href="http://associazioneciuchino.blogspot.com/2008/01/omeride-canto-iv.html">></a></b><br /><br />Testo e realtà: Federica Ragazzi <br />Illustrazione: Irene MolinUnknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3598825527074805715.post-49706084919040306012008-01-28T06:05:00.000-08:002009-01-02T09:50:19.894-08:00omeride: canto IV<b>L’asino è un cavallo?</b><br />Mi divertivo un mondo a prendermi cura del mio asinello, era bello pensare di poter crescere un puledro come volevo io, abituandolo alla mia voce, ai miei modi e cercando di creare una fiducia e un rapporto indissolubile. Avevo perfino smesso di fare passeggiate a cavallo e appena potevo mi dedicavo alla pulizia e alla nutrizione di Omero: volevo farlo crescere al meglio! Ma in tutto quello che facevo sbagliavo in una cosa, non tenevo conto del fatto che era un asino! Continuavo ad aspettarmi da lui un comportamento da cavallo. Un dettaglio da poco! Cavalli e asini sono specie diverse ma appartengono allo stesso genere. Sono razze talmente affini da consentirne l’accoppiamento e la nascita di puledri, anche se sterili. Il mio errore era di considerarlo un equino molto rustico ma con comportamento simile a quello del cavallo … come sbagliavo !!!<br /><br />Il primo segnale di “diversità” me lo diede un pomeriggio. Estate, caldissimo, due del pomeriggio … si sudava anche a respirare, ma ero andata in scuderia lo stesso, anche se il perché mi sfuggiva! Cominciai a girare per i pascoli alla ricerca del mio somaro. I cavalli erano tutti immobili sotto gli alberi, posizionati testa coda per darsi via le mosche a vicenda, dormivano in piedi con il labbro inferiore che penzolava. Sonny, nonostante la maschera protettiva, aveva il muso rovinato dagli insetti e dal sole. Lui e Flan se ne stavano all’ombra quasi agonizzanti per il caldo, e anche per i cavalli più giovani non era molto diverso. Ciuchino con loro non c’era. Guardai in giro. Poco più in là all’interno di un altro pascolo scorsi una massa di pelo per terra. Mi avvicinai un po’. Era Omero, steso immobile sotto il sole. Ebbi subito una fitta al cuore, stava male, un colpo di sole o forse una colica e nessuno se n’era accorto. Di solito un cavallo in quella condizione sta sicuramente male! Corsi da lui, lo chiamai … non si muoveva. Santo cielo non una disgrazia! Non poteva succedere questo. Mi inginocchiai di fianco continuandolo a chiamare … ma che strano rumore che faceva! Respirava! Sì ma respirava un po’ pesante! Ma stava russando?!<br /><br />Il placido animale aprì un occhio per guardarmi. Se avesse avuto la parola sono convinta che mi avrebbe fatto notare che non si fa rumore dalle 14 alle 16! Non ci volevo credere. Stava dormendo! Al tatto aveva una temperatura di almeno 40° C. Come diavolo faceva a stare lì! Vedendo che rimanevo accanto a lui, rinunciò alla sua pennica pomeridiana e si sollevò a malincuore. Annusò le mie mani per vedere se avevo qualcosa di interessante e poi si girò per raggiungere il suo gruppo. Io lo guardai allontanarsi e rimasi inginocchiata per terra con un colpo di sole in arrivo e un punto interrogativo disegnato in faccia. Decisamente era un equino strano!<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEig3F6QQyBOZFK1yX5sZ4AuHPSrLYF8oYP8EEjqcW5sDJYa1rl5bSigamDJGhUlGALs3sVG3_2QzzhlJHgMgeCuYnNBFxho_yos9UGxuEUwMvcGgHO7osoUGWLNqc9bStVSfyv52R33UBY/s1600-h/canto_4.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5242153803759965618" style="CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEig3F6QQyBOZFK1yX5sZ4AuHPSrLYF8oYP8EEjqcW5sDJYa1rl5bSigamDJGhUlGALs3sVG3_2QzzhlJHgMgeCuYnNBFxho_yos9UGxuEUwMvcGgHO7osoUGWLNqc9bStVSfyv52R33UBY/s320/canto_4.jpg" border="0" /></a><br /><br />continua a leggere <b><a href="http://associazioneciuchino.blogspot.com/2008/01/omeride-canto-v.html">></a></b><br /><br />Testo e realtà: Federica Ragazzi<br />Illustrazione: Irene MolinUnknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3598825527074805715.post-19127330680617660132008-01-27T06:11:00.000-08:002008-09-04T06:28:25.803-07:00omeride: canto V<b>La malattia del prode Omero</b><br />Con il passare del tempo cominciò a rendersi necessario chiudere Omero all’interno di un recinto in maniera definitiva. Cominciava a fare più freddo e i cavalli non stavano più fuori tutto il giorno. La notte quando venivano rimessi in scuderia, Omero seguiva il suo gruppo trotterellando e si sdraiava nelle corsia di fronte al box di Flan, chiedendosi il perchè non poteva dormire con lui. Decidemmo di metterlo nel recinto di Louis. Il branco del pascolo era composto dallo stallone e dalla sua compagna, più altre tre cavalle. Decisamente ad Omero questa sistemazione non andava a genio e faceva di tutto per uscire, anche perché tutte le volte che entrava nel recinto Louis non gli dava pace e lo aggrediva. Nel giro di poco la cavalla più giovane lo prese sotto la sua custodia e le cose si stabilizzarono. Ma ancora la sistemazione non gli piaceva. Spesso era in mezzo al fango e la cosa lo infastidiva molto al punto che se ne stava sempre rintanato nel box o effettuava giochi di equilibrio per passare negli unici 5 cm di asciutto presenti. <br /><br />Io lo portavo a spasso per abituarlo il più possibile alla mia presenza. Appena aprivo la porta del box con tutta la forza che aveva in corpo si metteva a spingere verso l’uscita. A volte riuscivo ad infilargli la capezza al volo mentre altre volte dovevo rincorrerlo per l’azienda. In quel periodo Sonny si era fatto male ad una zampa ed era necessario farlo camminare per riabilitarlo, così quando passeggiavo con lui mi portavo dietro Omero. L’asinello lo seguiva ciecamente e solo in rari momenti si faceva prendere dall’entusiasmo e si lanciava in circoli al galoppo, portando il muso in alto, passando sotto il collo di Sonny o schivandomi per un pelo. Altre volte semplicemente me lo portavo a spasso con la longhina e ogni giorno aggiungevamo un pezzetto in più all’itinerario, ovviamente senza non poche fatiche di convincimento. E’ chiaro che ero diventata un po’ l’oggetto di risa della scuderia … figuriamoci … a spasso con il somaro !!! Non si era mai visto! <br /><br />Più frequentavo Omero, più mi rendevo conto di quanto fraintendessi i suoi messaggi corporei. Decisi che era necessario farmi aiutare da qualcuno! Alla fiera di Verona venni a contatto con un gruppo di asinari che organizzavano corsi per lavorare nel settore turistico con l’asino. Presi la palla al balzo e andai! Mi si aprì un mondo nuovo, opportunità di lavoro con i somari che mai avrei pensato e che mi avrebbe portato ogni anno a scoprire nuove realtà e ad avvicinarmi sempre di più a questo splendido animale! <br /><br />Nella scuderia arrivò una epidemia di funghi che praticamente contagiò ogni animale e Omero non fece eccezione. Cominciò a perdere tutto il pelo sul muso assomigliando sempre di più ad un troll! Per complicare le cose ebbe un attacco di piodermite sul collo che finì per spelacchiarlo e renderlo inguardabile. Così ci fu vietato l’accesso alle scuderie, probabilmente preso come capro espiatorio, e mi trovai a dover curare il povero animale all’aria aperta sotto la pioggia invernale! Ancora una volta si presentò la necessità di trovare un posto adatto a lui in cui fosse accettato, nel bene e nel male! Cominciai la ricerca ...<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgV4O5p7g0jBo05Vmd6dc6s9u4SF_tmr_zwH1ZPGmSKMD91nyUdeRqnjmIv80tLyOyXLuzFNe757LfaMtAYgTe9NN8PVk9KjGsAk3hJECXikds3u8CZcIorNztl3pU1Ch7-y0Il_0W3lrE/s1600-h/canto_5.jpg"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgV4O5p7g0jBo05Vmd6dc6s9u4SF_tmr_zwH1ZPGmSKMD91nyUdeRqnjmIv80tLyOyXLuzFNe757LfaMtAYgTe9NN8PVk9KjGsAk3hJECXikds3u8CZcIorNztl3pU1Ch7-y0Il_0W3lrE/s320/canto_5.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5242156861181118242" /></a><br /><br />continua a leggere <b><a href="http://associazioneciuchino.blogspot.com/2008/01/omero-canto-vi.html">></a></b><br /><br />Testo e realtà: Federica Ragazzi <br />Illustrazione: Irene MolinUnknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3598825527074805715.post-24650247359112664502008-01-26T06:26:00.000-08:002008-09-04T06:31:54.364-07:00omeride: canto VI<b>Una nuova casa per Omero</b><br />La malattia di Omero avanzava e il suo aspetto degenerava. Il veterinario non riusciva ad essermi di aiuto non avendo mai avuto a che fare con un asino! O forse andava alla ricerca di malattie esotiche nella speranza di trovare un caso eclatante. Le cure che facevo erano solo pagliativi. Come sempre la mia capacità di arrangiarmi prese il sopravvento e mi aiutai ad uscire da questa situazione. Feci ricerche su internet sulla piodermite e scoprii di cosa si trattava e cosa serviva per curarla. Cominciai la cura e la situazione migliorò, ma la malattia si lasciò dietro un asino decisamente brutto! Il muso era completamente senza pelo per colpa dei funghi e sul collo la criniera era ridotta a chiazze e piena di croste. Ad essere sincera, a vederlo così se non fosse stato il mio asino, non mi sarei mai avvicinata!<br /><br />A dicembre mi fu offerta una opportunità lavorativa che mi avrebbe impegnato l’intera settimana fino a sera e mi sarebbe diventato impossibile andare in scuderia. Omero per il momento se la cavava, anche se non era all’Holiday Inn, ma il pensiero di lasciare Sonny chiuso in un box per l’intera settimana mi faceva star male. Iniziai la ricerca di una casa nuova che fosse adeguata per entrambi. Missione impossibile … o forse no? Scuderie con i così detti “dentro e fuori “, cioè box con pascolo annesso, non sono facili da trovare, ancor di più se tra i nuovi ospiti c’è un asino rognoso. Spesso mi rispondevano che c’era posto per uno e non per l’altro e l’altro era Omero! Oppure trovavano come soluzione un angoletto isolato dove rinchiuderlo … mancava solo il cartello con scritto “non avvicinarsi” e avremmo fatto un perfetto emarginato alla faccia di chi studia l’etologia!<br /><br />Quando ero ormai presa dalla disperazione ad una amica venne in mente un probabile contatto. Chiamai e andai a vedere il posto. Il luogo era una azienda agricola che senza pretesa teneva a pensione un po’ di cavalli ormai a fine carriera. Il posto era molto bello, in mezzo agli alberi da frutto, tutto pianeggiante, i cavalli erano grassi e puliti e aveva oltre alla scuderia i famosi “dentro e fuori”. Fui folgorata! Spiegai la situazione e nel momento in cui mi fu detto che non c’erano problemi ad ospitarli entrambi, quasi mi commossi. <br /><br />L’unico problema stava nel tempo materiale di costruire la capanna. Aspettai. Nella mia scuderia i rapporti si fecero un po’ tesi per la gestione di Omero. A dicembre chiamai Esther e le dissi di costruire la capanna entro la fine dell’anno perché avevo necessità di andarmene. Diedi il preavviso nella mia vecchia scuderia e agli inizi di gennaio mi spostai. Omero e Sonny avevano una nuova casa. Io stravolgevo le mie abitudini.<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7oU7eqq10TEFuDcAJ4PKQKoIZ5BWzfG1vZspGnWhLCN7V6Tl1-jwi5H_BWalUiD4F5yokHV0w8CdVANjYdmLXojJlPHvj6RhDYPT0uIEHNWeKlpqThiNLEKrCL6N7zOiOOPtfmQkTwWY/s1600-h/canto_6.jpg"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7oU7eqq10TEFuDcAJ4PKQKoIZ5BWzfG1vZspGnWhLCN7V6Tl1-jwi5H_BWalUiD4F5yokHV0w8CdVANjYdmLXojJlPHvj6RhDYPT0uIEHNWeKlpqThiNLEKrCL6N7zOiOOPtfmQkTwWY/s320/canto_6.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5242158337931974290" /></a><br /><br />continua a leggere <b><a href="http://associazioneciuchino.blogspot.com/2008/01/omero-canto-vi.html">></a></b><br /><br />Testo e realtà: Federica Ragazzi <br />Illustrazione: Irene MolinUnknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3598825527074805715.post-739528350442024652008-01-26T05:55:00.000-08:002009-01-02T10:09:22.663-08:00Omeride: canto VII<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibC2zRoUjIIMvFwseZ5JVUV98Os6jcdTCX44cu0kHeOrS6AZPyEr5RxZaUHuqT7xp6TMqvFCya3Rw8nb_GNZDnLtfOFrhP-cd94IhI8A-f6sXibwEX7wZTkG4X3YzUYfDvDsDHuyOXqQ8/s1600-h/canto_7.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5286757857051735650" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 234px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibC2zRoUjIIMvFwseZ5JVUV98Os6jcdTCX44cu0kHeOrS6AZPyEr5RxZaUHuqT7xp6TMqvFCya3Rw8nb_GNZDnLtfOFrhP-cd94IhI8A-f6sXibwEX7wZTkG4X3YzUYfDvDsDHuyOXqQ8/s320/canto_7.jpg" border="0" /></a><br /><div>Canto VII- Si cambia vita<br /><br />Arrivati nella nuova casa si trattava ora di adeguarci al nuovo stile di vita. Per Omero non era cambiato molto se non fosse per la nuova compagnia di Sonny, ma il cavallo si trovava improvvisamente all’aperto in uno dei mesi più freddi. I primi tempi Sonny era parecchio nervoso e non faceva troppo il delicato con Omero soprattutto quando era l’orario del mangiare. Omero dal canto suo lo prendeva con pazienza e per stanchezza. Lo osservava senza fare un movimento, e guadagnava con tutta calma centimetri dopo centimetri e non indietreggiava di fronte alle sue intimidazioni. Alla fine riusciva a raggiungere il fieno e a mangiare in serenità. Sonny una volta capito che il cibo era sufficiente per entrambi e che la nuova scuderia era puntuale nei pranzi, si rilassò e i due cominciarono ad instaurare un perfetto rapporto tra fratelli, dove ci si vuole bene ma i dispetti sono all’ordine del giorno.<br />Appena potevo andavo all’Azienda e facevo un giro a cavallo mentre Omero ci seguiva passo a passo trotterellando dietro senza mai perderci di vista. Ogni giorno diventava sempre più esuberante. Quando camminavo per il frutteto, capitava che Omero si staccasse improvvisamente partendo al galoppo, come se una vespa l’avesse punto sul sedere. Buttava in alto la testa guardandosi alle spalle, per poi inchiodare e girarsi di scatto e ritornare alla stessa velocità da dove era venuto, nel mentre emetteva un raglio che si interrompeva bruscamente come se avesse finito il fiato. Sonny lo guardava come il fratello maggiore guarda il suo fratellino fare disastri, a volte mi sembrava perfino sbuffasse come a voler dire “guarda che non si comporta così un cavallo!”….eh sì perché secondo me Omero era convinto di essere un cavallo, ma nell’animo era un perfetto somaro!<br />Per paura che si attaccassero troppo tra di loro impedendomi di lavorare in maniera autonoma con l’uno o l’altro, fin dall’inizio cercavo di abituarli a lavorare separatamente, ma tutte le volte che tornavo da una passeggiata, Omero mi sentiva da lontano e cominciava a ragliare in segno di saluto…così avevamo sempre l’entrata trionfale in azienda! Ci sentivamo importanti!…e di certo non passavamo mai inosservati. Un bel pomeriggio invernale, con il sole e la neve che copriva il terreno, mi misi a trottare e galoppare per il frutteto lasciando libero Omero di seguirci. Sonny correva come il vento e spingeva forte con le zampe per venir fuori dalla neve. Era bellissimo sentire la potenza del cavallo e la voglia che aveva di correre e io mi lasciavo trasportare da queste emozioni, con il cavallo che mi portava con entusiasmo e si lanciava al galoppo nelle cavedagne…..ma qualcosa ci rantolava alle spalle, mi ero scordata del somaro e girandomi notai che era un tantino in difficoltà. Lui non aveva le gambe lunghe di Sonny e di certo neanche gli stessi polmoni, per non parlare dell’entusiasmo…..cercava di starci dietro, ma la natura lo aveva creato per il deserto e la calma…non certo per quella situazione…..arrancava nella neve tutto sudato, con un gran fiatone, fischiando perfino con il naso, più perdeva terreno più si disperava……avendo paura che si sentisse male misi Sonny al passo e mi avviai in scuderia, in quel momento Omero sospirò e ringraziò i Santi che lo accudivano! </div>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3598825527074805715.post-33575047675139490312008-01-26T04:03:00.000-08:002009-01-02T10:10:00.668-08:00omeride: canto VIII<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOvkVKzogMF81QX8I85nT8RmQQ7Zcmatp6ohRBsodFD49dXqVWUkdkTbNV6_N2yzlzC52-OIO3KmwXZFZsdHuUtMw2y8xqNAnnWn6YpfB5hSnnpBM_umsJZCH7xPn6QZlvyRTJ21oWEVg/s1600-h/canto_8.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5286759218448028466" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 233px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOvkVKzogMF81QX8I85nT8RmQQ7Zcmatp6ohRBsodFD49dXqVWUkdkTbNV6_N2yzlzC52-OIO3KmwXZFZsdHuUtMw2y8xqNAnnWn6YpfB5hSnnpBM_umsJZCH7xPn6QZlvyRTJ21oWEVg/s320/canto_8.jpg" border="0" /></a><br /><div>Canto 8°<br />BAMBINI A PROVA D'ASINO<br />L’asino grazie alle sue dimensioni e alla sua pacatezza si presta perfettamente per il lavoro con i bambini, ai quali un po’ assomiglia nelle sue marachelle o nella sua curiosità. Molte delle persone con cui ero venuta in contatto avevano avviato fattorie didattiche e attività per le scuole con l’ausilio dell’asino e avevano avuto un ottimo riscontro. Ma gli altri non avevano Omero!<br />Venne anche a me una mezza idea di poter avviare in un futuro, magari non tanto lontano, un associazione che potesse lavorare con asini e bambini e iniziai d’impegno ad abituare Omero alle passeggiate e alle persone.<br />Un conto sono le tue idee, un conto sono le idee dell’asino, un conto sono le idee di Omero!<br />La prima volta accadde d’improvviso. Stavo pascolando Sonny e Omero ci seguiva come solito. Eravamo fermi vicino alla scuderia, Sonny brucava l’erba e Omero poco lontano mangiava e a tratti si guardava in giro. In azienda c’era una festa di compleanno e i bambini giocavano vicino a noi, chi correva in bicicletta, chi giocava a pallone, chi si nascondeva. Gli animali non erano assolutamente disturbati da queste presenze rumorose, ma ad un certo punto Omero ebbe uno dei suoi attacchi e si diede alla fuga ragliando. Chissà forse anche lui voleva partecipare ai giochi e alla festa. I bimbi lo guardavano divertiti. A me scappava da ridere. I genitori erano estasiati dalla scena e poi…..prese a correre attorno alla scuderia. Contemporaneamente nel clima di confusione che c’era un bimbo con la bici girò a senso contrario dell’asino attorno all’edificio, pedalando più in fretta che poteva. Omero correva a perdifiato e dietro all’angolo lo scontro fu fatale e inevitabile. Sbattereno di petto l’uno contro l’altro rimbalzando all’indietro. Il bimbo cadde rovinosamente con la biciletta sul selciato, mentre l’asino si trovò tramortito gambe all’aria. Passarono secondi per me interminabili. In cui mi ripassavo tutti gli articoli dell’assicurazione stipulata per i danni provocati dagli animali.<br />Il bimbo di rialzo con solo una piccola sbucciatura provocata dalla caduta. Omero si rigirò e torno sulle sue zampette con aria perplessa e rimase immobile.<br />Recuperai al volo il somaro e con aria innocente buttai in battuta quello che era appena successo. Presi i miei animali e li rimisi nel box. Nessuno mi disse niente. Corsi a casa e mi sdraiai sul divano per rilassarmi……quel somaro mi aveva fatto perdere 10 anni di vita!<br /><br />Testo e realtà: Federica Ragazzi<br />Illustrazione : Irene Molin</div>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3598825527074805715.post-76823944351492117302008-01-25T06:42:00.000-08:002009-04-24T06:47:20.682-07:00omeride: canto IX<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfF_EFtBxvbmfB9eH3ttn0uzJLr2ZZVkPolsQ8hcheoCPMqAqHxVRVmgmwWZcBrFYtvh5zGKgRNqFB6N1KRxBFNd-53mRGOxQPyzUWXjUXx45cRX7p8MXf7qjYuanZ33DIUc8uDEIqkDk/s1600-h/canto_9.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5328253252374074498" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 226px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfF_EFtBxvbmfB9eH3ttn0uzJLr2ZZVkPolsQ8hcheoCPMqAqHxVRVmgmwWZcBrFYtvh5zGKgRNqFB6N1KRxBFNd-53mRGOxQPyzUWXjUXx45cRX7p8MXf7qjYuanZ33DIUc8uDEIqkDk/s320/canto_9.jpg" border="0" /></a><br /><br /><div>Canto 9°<br />BAMBINI A PROVA D'ASINO 2<br /><br />Se pensavo che lo scontro frontale tra asino e bambino fosse stato il momento peggiore della mia convivenza con Omero, ancora non avevo visto il seguito! I bambini avevano la brutta abitudine di giocare con i bastoni vicino agli animali e ogni tanto qualcuno non mancava di stuzzicare l’asino. Di tutte le caratteristiche che questi animali hanno, sicuramente la più speciale è la memoria e la loro capacità di vendicarsi quando meno te lo aspetti. Anche Omero aveva il suo bel taccuino nero con segnalate le persone “antipatiche”.<br />Un giorno presi in flagrante un bimbo mentre lanciava addosso ad Omero un ramo, che spaventato si rintanava in un angolo del recinto. Intervenni subito, lo sgridai e riferii l’accaduto alla madre. Dopo una settimana tra me e il bimbo la pace era fatta e lui, capito di aver sbagliato, mi chiese scusa e cambiò atteggiamento, ma con gli animali il pentimento funziona in maniera diversa…loro non capiscono il senso delle parole, sono i gesti che contano, e per quanto tu gli faccia le moine o gli chieda scusa ci sarà sempre il ricordo dei comportamenti precedenti, soprattutto se sono stati minacciosi. E anche in questo Omero non faceva eccezione.<br />Andammo a fare una passeggiata e vennero anche i due figli della proprietaria dell’Azienda. Parlavano e giocavano. Uno stava davanti e parlava, parlava, parlava…l’altro rimaneva indietro perdendosi a raccogliere rami, a lottare contro gli alberi e gli arbusti, a saltellare con il naso per aria. Omero ci seguiva docilmente, ma non perdeva d’occhio le retrovie! Apparentemente procedeva tutto bene fino a quando il bimbo alle spalle cominciò ad agitare un bastone avvicinandosi un po’ troppo all’animale. Avvertendo il nervosismo di Omero, avvertii di fare attenzione e di mettere giù il bastone, ma quando mai i bimbi che giocano ti ascoltano? Per sicurezza afferrai l’asino per la capezza e lo tenni vicino a me, ma quello fu un errore fatale! Non potendo scappare in avanti, Omero, convinto di essere di nuovo sotto attacco, mise in atto l’unica difesa di cui Madre Natura l’aveva dotato: il calcio! Fulmineo come non mai, appena il bimbo fu a tiro sferrò un calcio laterale in piena pancia; io non capii cos’era successo fino a quando non mi voltai e vidi il bimbo fissarmi per poi esplodere in un pianto disperato. Se fosse per la paura o per il dolore non lo capivo ma ammetto che d’istinto pensai “te l’avevo detto!”, ma come fai a dirlo in una situazione del genere? Che fare? Prima di tutto ti devi preoccupare che il bimbo sia ancora vivo!…e fino lì c’eravamo!….poi devi assicurarti che non ci siano danni interni e che il bimbo si mantenga in vita!….e quello era già più complicato! Un calcio in pancia non è da sottovalutare! Un ematoma interno poteva essere largamente possibile, ancora non avevo capito in che misura l’asino l’aveva colpito.…in seguito devi pensare a come dirlo ai genitori…e lì devi trovare un buon avvocato!…a quel punto guardi l’asino e ti accorgi che ignaro di tutti i problemi che ti stai mettendo lui si è messo a brucare l’erba, perché in fondo tutto questo è normale routine in Natura!…..e tu? E tu puoi scuotere la testa e risolvere la situazione o darti alla fuga e lasciare l’asino in balia del suo destino!<br />Nonostante tutto, la giornata si concluse bene. Tornammo indietro e raccontai tutto ai genitori che la presero bene (almeno apparentemente!). Sapendo l’esuberanza dei figli non misero in discussione la mia versione e una volta controllato che il bimbo stesse bene (dopo 10 min era già pronto per fare un'altra passeggiata), furono felici del fatto che si trattasse solo di un asino, poteva succedere con uno dei tanti cavalli pensionanti nell’azienda e nel tal caso il danno sarebbe stato decisamente più grave!<br />Tornata a casa ancora una volta il divano fu la mia consolazione ad una giornata passata insieme ad Omero!<br />Testo e realtà: Federica Ragazzi<br />Illustrazione : Irene Molin</div>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3598825527074805715.post-36240356803836163302008-01-24T04:07:00.000-08:002009-07-03T04:09:32.287-07:00omeride: canto X<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSIP9d_cVGkyKqDJH8LAGJjpOvID6VvfXr6xRbmS2fg3LD7ZiDNKG6cKsH91VSkrl5j4CGAGYLsupcPB8e7CS0IPvk42D2pxanH7i9TTvDb7SoUoe4vrWwCflQIzGONa9Acfu_YW0AwW8/s1600-h/canto_10.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5354189002279301906" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 200px; CURSOR: hand; HEIGHT: 135px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSIP9d_cVGkyKqDJH8LAGJjpOvID6VvfXr6xRbmS2fg3LD7ZiDNKG6cKsH91VSkrl5j4CGAGYLsupcPB8e7CS0IPvk42D2pxanH7i9TTvDb7SoUoe4vrWwCflQIzGONa9Acfu_YW0AwW8/s200/canto_10.jpg" border="0" /></a><br /><div>Canto 10°<br />UN ASINO DA COMBATTIMENTO<br />Con il tempo che passava cresceva anche l’ormone di Omero. Era un asino al pieno della sua possibile attività sessuale e come tutti gli stalloni cominciava a sentire l’esigenza di crearsi un suo territorio ed un suo harem.<br />Sonny non gli dava neanche più la possibilità di sfogare tutta la sua energia, ormai completamente cieco si muoveva pochissimo e certo non aveva voglia di dare spazio ai giochi irruenti di un giovane stallone. Ad Omero inoltre cominciava a stare molto stretto il suo pascolo. Vedeva belle giumente che gli correvano affianco e non aveva la possibilità di effettuare nessun approccio. Gli unici momenti di svago era quando lo portavo a spasso, dove poteva distrarsi e mangiare erba o quando la proprietaria del centro lo tiravo fuori dal box per qualche raro motivo. Quello era sicuramente il momento migliore! Riesciva sempre a scappare e in quelle fughe si avvicinava alle cavalle sfoggiando a pieno la sua massa muscolare.<br />Tuttavia le fughe si limitarono e la frustrazione cresceva. Accanto al suo paddock venne messo un vecchio cavallone tedesco dell’altezza di 1.75 al garrese. Omero non faceva altro che fissarlo e provocarlo. Ovviamente la risposta era nulla!! Quando mai un cavallo di genealogia e di quella statura si sarebbe abbassato a considerare un somaro sardo!?<br />Omero non ci stava! Colpito nell’orgoglio infilò la testa fra le corde del paddock indeciso sul da farsi ma appena prese la scossa invece che saltare indietro balzò in avanti rompendo le corde e finendo nel pascolo del “tedesco”. Non perse occasione di confrontarsi con lui: gli corse incontro e lo affiancò facendolo girare sulle spalle, appena fu nella posizione giusta si allungò e addentò sotto il collo torcendogli la testa. Il cavallo perse l’equilibrio e cadde. Omero aveva vinto!Davide aveva abbattuto Golia! Caduto il colosso non aveva più interesse in lui, ma l’adrenalina gli era andata in circolo. Sfondò il secondo pascolo. Un altro concorrente!Si lanciò contro il secondo cavallo decisamente più basso…un nemico facile!Ma la sua rincorsa fu presto bloccata da due calci altezza muso che lo rimisero al suo posto costringendolo a tornare a casa!<br />Bollettino di guerra: due pascoli distrutti, due cavalli sconvolti, la proprietaria del centro in escandescenza, la proprietaria del “tedesco” decisamente arrabbiata, Omero ferito, la sottoscritta disperata!<br />Dovevo trovargli una compagna! Mi fu sottolineato più volte che era il caso di castrarlo…….ma più lo guardavo più mi convincevo che il posto e le persone che lo circondavano non era adeguate a lui!<br />Era solo incompreso!!!<br /><br />Testo e realtà: Federica Ragazzi<br />Illustrazione : Irene Molin </div>Unknownnoreply@blogger.com