omeride: canto IX



Canto 9°
BAMBINI A PROVA D'ASINO 2

Se pensavo che lo scontro frontale tra asino e bambino fosse stato il momento peggiore della mia convivenza con Omero, ancora non avevo visto il seguito! I bambini avevano la brutta abitudine di giocare con i bastoni vicino agli animali e ogni tanto qualcuno non mancava di stuzzicare l’asino. Di tutte le caratteristiche che questi animali hanno, sicuramente la più speciale è la memoria e la loro capacità di vendicarsi quando meno te lo aspetti. Anche Omero aveva il suo bel taccuino nero con segnalate le persone “antipatiche”.
Un giorno presi in flagrante un bimbo mentre lanciava addosso ad Omero un ramo, che spaventato si rintanava in un angolo del recinto. Intervenni subito, lo sgridai e riferii l’accaduto alla madre. Dopo una settimana tra me e il bimbo la pace era fatta e lui, capito di aver sbagliato, mi chiese scusa e cambiò atteggiamento, ma con gli animali il pentimento funziona in maniera diversa…loro non capiscono il senso delle parole, sono i gesti che contano, e per quanto tu gli faccia le moine o gli chieda scusa ci sarà sempre il ricordo dei comportamenti precedenti, soprattutto se sono stati minacciosi. E anche in questo Omero non faceva eccezione.
Andammo a fare una passeggiata e vennero anche i due figli della proprietaria dell’Azienda. Parlavano e giocavano. Uno stava davanti e parlava, parlava, parlava…l’altro rimaneva indietro perdendosi a raccogliere rami, a lottare contro gli alberi e gli arbusti, a saltellare con il naso per aria. Omero ci seguiva docilmente, ma non perdeva d’occhio le retrovie! Apparentemente procedeva tutto bene fino a quando il bimbo alle spalle cominciò ad agitare un bastone avvicinandosi un po’ troppo all’animale. Avvertendo il nervosismo di Omero, avvertii di fare attenzione e di mettere giù il bastone, ma quando mai i bimbi che giocano ti ascoltano? Per sicurezza afferrai l’asino per la capezza e lo tenni vicino a me, ma quello fu un errore fatale! Non potendo scappare in avanti, Omero, convinto di essere di nuovo sotto attacco, mise in atto l’unica difesa di cui Madre Natura l’aveva dotato: il calcio! Fulmineo come non mai, appena il bimbo fu a tiro sferrò un calcio laterale in piena pancia; io non capii cos’era successo fino a quando non mi voltai e vidi il bimbo fissarmi per poi esplodere in un pianto disperato. Se fosse per la paura o per il dolore non lo capivo ma ammetto che d’istinto pensai “te l’avevo detto!”, ma come fai a dirlo in una situazione del genere? Che fare? Prima di tutto ti devi preoccupare che il bimbo sia ancora vivo!…e fino lì c’eravamo!….poi devi assicurarti che non ci siano danni interni e che il bimbo si mantenga in vita!….e quello era già più complicato! Un calcio in pancia non è da sottovalutare! Un ematoma interno poteva essere largamente possibile, ancora non avevo capito in che misura l’asino l’aveva colpito.…in seguito devi pensare a come dirlo ai genitori…e lì devi trovare un buon avvocato!…a quel punto guardi l’asino e ti accorgi che ignaro di tutti i problemi che ti stai mettendo lui si è messo a brucare l’erba, perché in fondo tutto questo è normale routine in Natura!…..e tu? E tu puoi scuotere la testa e risolvere la situazione o darti alla fuga e lasciare l’asino in balia del suo destino!
Nonostante tutto, la giornata si concluse bene. Tornammo indietro e raccontai tutto ai genitori che la presero bene (almeno apparentemente!). Sapendo l’esuberanza dei figli non misero in discussione la mia versione e una volta controllato che il bimbo stesse bene (dopo 10 min era già pronto per fare un'altra passeggiata), furono felici del fatto che si trattasse solo di un asino, poteva succedere con uno dei tanti cavalli pensionanti nell’azienda e nel tal caso il danno sarebbe stato decisamente più grave!
Tornata a casa ancora una volta il divano fu la mia consolazione ad una giornata passata insieme ad Omero!
Testo e realtà: Federica Ragazzi
Illustrazione : Irene Molin